La Chiesetta, eretta in onore dell'Arcangelo Michele che era il nume tutelare dei barbari Longobardi, venne costruita, come tante altre che sorgono sulle colline della zona, tra il Quattrocento ed il Cinquecento ed ampliata, probabilmente, all'inizio del Seicento a seguito della visita di S. Carlo Borromeo (1680), avvenimento importantissimo nella storia religiosa della zona. In quell'occasione vennero realizzati i pregevoli stucchi del coro.
Sulla controfacciata, il Giudizio Universale con il Cristo nella mandorla (1620), gli Angeli che lo circondano con gli strumenti della Passione, la rappresentazione del vizio nell'inferno, S. Pietro che accoglie l Beati davanti alla porta del Paradiso. Il nome del pittore, attivo anche in altre località della Riviera ed in Valtenesi, è sconosciuto.