ll lago di Garda, soprattutto la sua riva occidentale da Limone a Salò, offre al visitatore notevoli esempi di strutture architetture introvabili altrove, quali testimonianze tangibili di un’epoca e di una civiltà. Le limonaie ebbero origine nel XIII secolo, quando si introdusse la coltivazione degli agrumi anche sul Garda. Nacquero quindi queste caratteristiche “serre” atte a proteggere le preziose piantagioni dai possibili rigori invernali. Gli abitanti rivieraschi, tenaci contadini, rustici barcaioli, pescatori si trasformarono in giardinieri. L’economia complessiva ne risentì positivamente, dato che la produzione risultava abbondante, qualitativamente pregiata e destinata, con buon profitto, esclusivamente all’esportazione verso i paesi centro – europei.
Oggi di questi monumentali complessi architettonici ne sono rimasti un po’ ovunque, anche nei centri abitati (Limone, Gargnano, Maderno…), ma sicuramente la più imponente e ben tenuta è la limonaia Pra’ de la Fam, ubicata nel porto di Tignale.
La vasta serra, ubicata in riva al lago, a monte della Strada Gardesana, tra le rocce a picco sul lago, in stretta connessione con esemplari secolari di cipresso in gruppo, risulta di notevole interesse paesistico – architettonico. La limonaia costituisce il primo esempio di struttura museale realizzata dalla Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano.
Dal 1985 la Comunità Montana ha iniziato i lavori di recupero delle tre cole inferiori del Giardino Nuovo. Dopo interventi di consolidamento strutturale e di rimozione della vegetazione infestante, degli alberi morti, etc., si sono ripristinati gli elementi fissi di copertura e si sono ricostruiti, su modello di quelli storicamente, i serramenti del fronte solare. La limonaia viene quindi coperta e chiusa secondo le tecniche tradizionali. La limonaia è stata dotata di impianti quali quello di illuminazione, quello di irrigazione automatica e quello di riscaldamento ad aria. Storicamente, nelle notti molto fredde nelle limonaie venivano accesi dei fuochi che provocavano molto fumo all’interno della serra e richiedevano la presenza continua di un uomo. Sono state poi impiantate 80 piante di agrumi (nella maggioranza limoni, con qualche esemplare di mandarino e bergamotto). Le piante, disposte secondo il tradizionale sesto d’impianto e sorrette dalla storica incastellatura lignea, provenivano dai vivai della Liguria. La limonaia è stata dunque recuperata secondo le tecniche storiche, ma, per ridurre gli alti costi di gestione, è stata anche modernizzata. In tal senso non si può dire che la limonaia costituisca l’esempio di limonaia gardesana storica, come quelle di altre zone.
La Limonaia Pra’ dela Fam è quindi da considerarsi più un’interpretazione moderna , se pur di buona qualità, di quella che fu una coltura agricola tradizionale, piuttosto che un documento storico integro.