I tartufi sono funghi che vivono sottoterra in stretta associazione con piante forestali, quali querce, carpini neri, noccioli, salici, pioppi, pini, tigli.
Tra la pianta e il tartufo esiste un rapporto di simbiosi, cioè un legame molto stretto tra la radice dell’albero e il micelio del tartufo, che permette uno scambio di elementi nutritivi tra il micelio del tartufo e la pianta.
Il lago di Garda offre ambienti alquanto idonei alla fruttificazione di diverse specie di tartufo, in un territorio in cui, notoriamente, si raccolgono buone quantità. A Tignale e sul Monte Baldo nello specifico, si trova il tartufo nero, disponibile tutto l’anno, secondo tre tipologie: l’estivo, da maggio a fine agosto, l’autunnale, da metà ottobre a novembre e quello invernale, il più pregiato, da metà dicembre a marzo.
Per quanto riguarda la coltivazione, nota come tartuficoltura, essa si realizza mediante la posa di piante forestali, tramite criteri di analogia, verificando quale specie di tartufo si rinviene naturalmente nella zona. Pratiche fondamentali sono le cure colturali, ovvero potature, sfalcio dell’erba, sarchiature, ammendamenti e irrigazioni.
A Tignale e sul Monte Baldo da una decina d’anni a questa parte, sono presenti tartufaie, in terreni adibiti a seminativi o a prato, per la ricerca dei tartufi si utilizzano i cani da tartufo.